Una cosa è certa. Non mancano professioni che hanno vissuto trasformazioni negli ultimi anni. Nuove tecnologie, lavoro da remoto, attenzione all’ambiente e chi più ne ha più ne metta. Tra questi lavori non manca l’estetista. Forse porta la bandiera della squadra, a essere completamente sinceri. Infatti, il mestiere estetico ha visto ben due trasformazioni principali nell’arco dell’ultima decade. Vediamo quali.
Tecnologia e l’importanza della formazione continua
La prima trasformazione riguarda la struttura stessa del lavoro: esistono pochi, veramente pochi settori propensi all’innovazione tecnologica come l’estetica. La quantità di nuovi trattamenti e macchinari è talmente alta che oramai ci sembra normale avere a disposizione un’ampia vetrina di scelta nel ricercare una soluzione al nostro inestetismo. Lo diamo per scontato, ma dietro quella vetrina ci sono invenzioni, sperimentazioni e professionisti estetici che si formano continuamente. E lo fanno col solo scopo di permetterci di usare l’ultima tipologia di laser o quel trattamento specifico per le palpebre e altro e altro…
Cosa significa? Significa che un’estetista che non si tiene al passo con le ultime tecnologie vedrà le sue possibilità di ottenere una posizione diminuire sempre di più. Tuttavia, non è corretto mettere tutto sulle spalle del lavoratore. Ci sono alcune realtà come Biolaser che hanno creato un’Academy interna all’azienda, il cui obiettivo è fornire corsi di formazione e aggiornamento per le estetiste specializzate che assumono nei loro centri (tra l’altro, sono anche in ricerca qualora dovesse interessarvi la posizione).
Il centro estetico come rifugio felice
La seconda trasformazione del lavoro dell’estetica, invece, è tutta nelle persone. È cambiata la vera e propria percezione di questo mestiere. Un’estetista è diventata una potente alleata per il proprio benessere. Se prima il centro benessere era una mansione da sbrigare, ora è il luogo simbolo del prendersi una pausa e soprattutto, cura di sé. Si entra dalla porta uno straccio e dalla stessa porta si esce splendenti dopo, in media, 45 minuti. La maga, alchimista, druida dietro a questa rigenerazione è l’estetista. È come se, nella vita frenetica, avessimo ritrovato un posto dove riprenderci sia fisicamente che spiritualmente. Anche il discorrere di questo e quello, lo sforzo di mettere tutti a proprio agio, il chiudere gli occhi e affidarsi: tutti elementi che, col tempo, hanno dato ancora più spessore all’appuntamento estetico.
Perché è il momento migliore per lavorare come estetista
La logica è molto semplice: in una città fiorente si vive bene, no? Lo stesso vale per un settore lavorativo che prospera. E quello dell’estetica e del benessere sta prosperando. Nonostante le mille fluttuazioni del mercato, il campo della bellezza in tutte le sue sfaccettature è riuscito non solo a stare a galla, ma a vedere una crescita significativa. Questa crescita deriva da servizi di qualità e ha come conseguenza anche migliori condizioni di lavoro. Se l’estetica è riuscita a crescere durante gli ultimi anni, non vediamo l’ora di scoprire cosa succederà nei prossimi!
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