Lavorare come estetista nel 2023: cosa cambia

Lavorare come estetista nel 2022: cosa cambia

Una cosa è certa. Non mancano professioni che hanno vissuto trasformazioni negli ultimi anni. Nuove tecnologie, lavoro da remoto, attenzione all’ambiente e chi più ne ha più ne metta. Tra questi lavori non manca l’estetista. Forse porta la bandiera della squadra, a essere completamente sinceri. Infatti, il mestiere estetico ha visto ben due trasformazioni principali nell’arco dell’ultima decade. Vediamo quali.

Tecnologia e l’importanza della formazione continua

La prima trasformazione riguarda la struttura stessa del lavoro: esistono pochi, veramente pochi settori propensi all’innovazione tecnologica come l’estetica. La quantità di nuovi trattamenti e macchinari è talmente alta che oramai ci sembra normale avere a disposizione un’ampia vetrina di scelta nel ricercare una soluzione al nostro inestetismo. Lo diamo per scontato, ma dietro quella vetrina ci sono invenzioni, sperimentazioni e professionisti estetici che si formano continuamente. E lo fanno col solo scopo di permetterci di usare l’ultima tipologia di laser o quel trattamento specifico per le palpebre e altro e altro… 

Cosa significa? Significa che un’estetista che non si tiene al passo con le ultime tecnologie vedrà le sue possibilità di ottenere una posizione diminuire sempre di più. Tuttavia, non è corretto mettere tutto sulle spalle del lavoratore. Ci sono alcune realtà come Biolaser che hanno creato un’Academy interna all’azienda, il cui obiettivo è fornire corsi di formazione e aggiornamento per le estetiste specializzate che assumono nei loro centri (tra l’altro, sono anche in ricerca qualora dovesse interessarvi la posizione). 

Lavorare come estetista nel 2022: cosa cambia

Il centro estetico come rifugio felice

La seconda trasformazione del lavoro dell’estetica, invece, è tutta nelle persone. È cambiata la vera e propria percezione di questo mestiere. Un’estetista è diventata una potente alleata per il proprio benessere. Se prima il centro benessere era una mansione da sbrigare, ora è il luogo simbolo del prendersi una pausa e soprattutto, cura di sé. Si entra dalla porta uno straccio e dalla stessa porta si esce splendenti dopo, in media, 45 minuti. La maga, alchimista, druida dietro a questa rigenerazione è l’estetista. È come se, nella vita frenetica, avessimo ritrovato un posto dove riprenderci sia fisicamente che spiritualmente. Anche il discorrere di questo e quello, lo sforzo di mettere tutti a proprio agio, il chiudere gli occhi e affidarsi: tutti elementi che, col tempo, hanno dato ancora più spessore all’appuntamento estetico.

Perché è il momento migliore per lavorare come estetista

La logica è molto semplice: in una città fiorente si vive bene, no? Lo stesso vale per un settore lavorativo che prospera. E quello dell’estetica e del benessere sta prosperando. Nonostante le mille fluttuazioni del mercato, il campo della bellezza in tutte le sue sfaccettature è riuscito non solo a stare a galla, ma a vedere una crescita significativa. Questa crescita deriva da servizi di qualità e ha come conseguenza anche migliori condizioni di lavoro. Se l’estetica è riuscita a crescere durante gli ultimi anni, non vediamo l’ora di scoprire cosa succederà nei prossimi!

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